11/05/2007 – DURO ATTACCO ALL’UFOLOGIA AMERICANA

Questo articolo apparve per la prima volta sulla rivista ufologica a diffusione nazionale “Area 51” (n. 21, Giugno 2007) nella rubrica “Politica Ufologica” col titolo “Da San Marino 2007 un duro attacco all’Ufologia Americana”.

Un commento generale sui recenti convegni sanmarinesi organizzati dal Centro Ufologico Nazionale ed in particolare sulla chiara presa di posizione del CUN contro l’Ufologia a stelle e strisce degli ultimi anni.

di Fabio Siciliano


Anche quest’anno, come ormai è tradizione, la Repubblica di San Marino ha ospitato due importanti Simposi dedicati all’Astronautica, all’Esobiologia e all’Ufologia.


Quelle di Sabato 14 e Domenica 15 Aprile sono state due giornate veramente molto dense di relazioni, testimonianze, immagini e filmati fra i più interessanti, che purtroppo è praticamente impossibile condensare brevemente in queste poche pagine senza, con ciò facendo, rischiare di fare torto a qualcuno, omettendo peraltro anche questioni di una certa rilevanza.


Cercherò quindi di focalizzare l’attenzione sul quadro generale, ponendo l’accento sugli elementi che, a mio parere, sono stati fra i più significativi.


Chi poi fosse effettivamente interessato ad approfondire maggiormente i dettagli di quanto è stato detto nel corso delle due giornate, potrà andarsi a leggere il mio resoconto completo in Internet, già disponibile sul Forum del Gruppo Camelot (www.forumfree.net/?t=16478629&st=0) e che, a breve, sarà pubblicato anche sul Sito di Camelot Chronicles (www.camelotchronicles.com).


Venendo al dunque, il 2007 si presenta particolarmente ricco di anniversari dal valore simbolico per nulla trascurabile.


Il 4 Ottobre saranno passati 50 anni da quando l’Unione Sovietica mise in orbita lo
Sputnik, primo satellite artificiale della Storia (1957), mentre il 24 Giugno ne saranno passati 60 da quella che, almeno dal punto di vista mediatico, è considerata la prima apparizione ufficiale degli UFOcol celebre avvistamento di Kenneth Arnold (1947), uomo d’affari e pilota privato, che vide i suoi nove “flyingsaucers” sfrecciare sul Monte Rainier, nello Stato di Washington, durante le ricerche di un aereo della Marina misteriosamente scomparso.


La notte sul 4 Luglio cadrà poi un altro anniversario fondamentale, quello dei 60 anni dall’Incidente di Roswell (1947), che nel corso della manifestazione sammarinese il fisico canadese
Stanton Friedman ha giustamente definito “l’evento più importante del millennio“.


In questo quadro si sono inseriti l’8° Simposio Mondiale sulla Esplorazione dello Spazio e la Vita nel Cosmo (Dallo SPUTNIK agli ALIENI – Satelliti, astronauti, SETI ed extraterrestri), realizzato in collaborazione con SETI e SETI Italia, e il 15° Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti non Identificati e i Fenomeni Connessi (60 Anni di UFOLOGIA – Sei decenni di UFO di fronte alla scienza, al potere e all’uomo della strada), realizzato in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale (CUN) e con il Centro di Ricerche sugli Oggetti Volanti Non Identificati (CROVNI) sammarinese, entrambi magistralmente coordinati e moderati dal poliedrico ufologo, sociologo e giornalista Roberto Pinotti.


Fra i temi del primo simposio sono stati particolarmente degni di nota la rievocazione delle attività del Centro di Ascolto Spaziale “Torre Bert” dei Fratelli Judica Cordiglia, che negli anni ’60 misero in luce l’esistenza di diverse missioni spaziali sovietiche fallite tragicamente e per questo mai ammesse dalle Autorità moscovite, nonché le validissime considerazioni di Alfredo Magenta, ingegnere elettronico e Presidente della 6a Commissione Telecomunicazioni delle Nazioni Unite, sulle probabilità estremamente elevate di una diffusione decisamente ampia della vita nel cosmo e contro ogni forma di deleterio atteggiamento dogmatico in campo scientifico, un discorso, quest’ultimo, di assoluta rilevanza e attualità, che a mio parere dovrebbe introdurre qualsiasi corso universitario, soprattutto se a indirizzo scientifico, per ricordare a tutti gli uomini di scienza e in particolare a quanti aspirino a diventarlo, quale dovrebbe essere l’abito mentale, necessariamente aperto, più consono al loro percorso accademico.


Pure di notevolissimo interesse sono stati gli interventi di Stelio Montebugnoli, Direttore della Stazione di Radioastronomia di Medicina (BO), e quello di Sabrina Mugnos, esobiologa, divulgatrice scientifica e consulente del SETI Italia, i quali hanno fatto il punto sulla ricerca di segnali artificiali di origine extraterrestre nel nostro Paese.


Ma, naturalmente, i temi più caldi sono giunti dal secondo Simposio, nel quale sono emerse le questioni più marcatamente ufologiche.


Grande risalto ha avuto la svolta francese con l’inizio della pubblicazione degli archivi del CNES attraverso la sua emanazione GEIPAN (già GEPAN e poi SEPRA): l’inquirente e scrittore transalpino Gildas Bourdais ne ha ripercorso trent’anni di storia, aiutando a comprendere come sia via via mutato, in tutto questo tempo, l’atteggiamento dei vertici del suo Paese sul problema degli UFO, sia pure seguendo fasi alterne, poi culminate nella recente apertura, che Pinotti ha letto in chiave polemicamente e sfacciatamente antiamericana.


Su questo aspetto non si può che concordare: la politica di
GeorgeW.Bush sta infatti fomentando una crescente insofferenza che potrebbe propagarsi con la virulenza di un vero e proprio incendio e, c’è da augurarselo, anche in campo ufologico: basti pensare all’atteggiamento del Messico sull’Incidente di Campeche (5 Marzo 2004), lontano letteralmente anni luce dalla classica propensione statunitense all’insabbiamento dei fatti.


Ma, al di là dell’intervento del Col. Vincenzo Spina, Vicecapo del Reparto Generale Sicurezza (RGS) dell’Aeronautica Militare Italiana (AMI); dei tanti filmati portati da Piergiorgio Caria, dal Centro Ufologico Rodigino (45° GRU) e da Vito Pietro Di Stefano del CUN di Palermo, che mostrano inequivocabilmente come il fenomeno sia ovunque in costante crescita, al punto che la possibilità di documentarlo in maniera oggettiva sia ormai alla portata di chiunque possieda una videocamera e soprattutto la necessaria attenzione a quanto si muova in cielo; del parziale riavvicinamento del CISU al CUN, pure spiegato da Edoardo Russo in una sua comunicazione pervenuta al Simposio; delle considerazioni del Mons. Corrado Balducci, eminente teologo vaticano, che mostrando il favore della Chiesa sulla questione UFO, ha rivalutato quello che ha definito “il valore intrinseco della testimonianza umana“, ponendo la fiducia in essa alla base di istituzioni fondamentali quali la Religione, la Stampa e l’Economia e quindi condannando duramente ogni scetticismo di mestiere; di quanto detto poi dal biologo fiorentino Patrizio Caini sulla Xenologia, il Problema del Non Contatto e il Paradosso di Fermi; al di là della rievocazione del Caso Zanfretta (1978-1981), fatta dal biologo parmense Giorgio Pattera e da Emilia Ventura Balbi; o ancora del Caso di Monselice (3 Agosto 2001), presentato dall’ufologo Alfredo Benni alla presenza della stessa testimone Lucia Quitadamo, del quale è stata resa la drammatica testimonianza filmata di una seduta di ipnosi regressiva diretta dall’ormai scomparso neurofisiologo Marco Margnelli; degli stessi dubbi sollevati sul vero significato delle rivelazioni del Col.
Philip J. Corso, in relazione al fatto che nessuno, apparentemente, abbia mai cercato di ostacolarlo; AL DI LÀ DI TUTTO QUESTO, dicevo, IL VERO PUNTO DI SVOLTA è stato una nettissima presa di posizione contro l’Ufologia americana, colpevole di essersi lasciata inquinare dalla deviante opera di sistematica disinformazione che ha creato nell’opinione pubblica l’immagine di un Cosmo popolato in modo preponderante da Grigi, Rettiliani ed Insettoidi più o meno improbabili, una sorta di “zoo” in totale contrasto con quanto viceversa chiaramente sostenuto dal Segretario Generale del CUN Vladimiro Bibolotti, dal già citato Patrizio Caini e in dallo stesso Roberto Pinotti, secondo i quali, sostanzialmente, gli alieni sarebbero in grandissima parte membri del genere umano e la nostra specie, pur con tutte le varianti del caso, sarebbe in realtà la forma di vita intelligente ed evoluta più diffusa nella Galassia ed anzi potremmo essere tutti imparentati.


Su questo punto Pinotti sembra finalmente aver rotto gli indugi, anche se mostrando ancora una certa prudenza, ma l’impressione che ha dato è stata quella di qualcuno che sa MOLTO di più di quello che al momento ha ritenuto opportuno dire.


Basterebbe leggere con attenzione la Prefazione scritta dallo stesso Pinotti al libro di Stefano Breccia dal titolo “Contattismi di Massa” uscito per i loghi della Nexus Edizioni nel Gennaio di quest’anno, per rendersene conto al là di ogni ragionevole dubbio: UN TESTO ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO, che tutti dovrebbero leggere e dal quale sinceramente mi aspetterai un effetto finalmente dirompente sull’Ufologia italiana e su quella mondiale.


I Grigi e le loro attività sono sicuramente un problema, come del resto ha ricordato Massimo Angelucci del CUN della Romagna terminando la scaletta ufficiale dei lavori del Simposio e riprendendo praticamente in toto il quadro delineato dai ricercatori americani
JohnMack e Budd Hopkins sul tema dei rapimenti alieni e dei loro presunti programmi di ibridazione, ma il contesto generale è sicuramente più ampio di quanto riduttivamente delineato negli ultimi anni.


Personalmente concordo pienamente con questa visione, del resto fu già nel lontano 1983 che, sulla base dell’antichità del fenomeno e non solo, giunsi alla conclusione che almeno una parte degli umani della Terra e in particolare noi Europei, saremmo i diretti discendenti di una remota colonizzazione aliena poi imbarbaritasi a causa di attività belliche e catastrofi naturali: una prospettiva che causerebbe più di qualche insonnia nei membri degli apparati di sicurezza mondiali, perché se è vero che una specie di grossa mantide non passerebbe inosservata se circolasse tranquillamente per le nostre strade, ciò non accadrebbe affatto per alieni col nostro stesso aspetto, che potrebbero prendere il tram assieme a noi con la massima naturalezza senza praticamente alcuna possibilità di essere da noi individuati per ciò che realmente sono.


Il che spiegherebbe la volontà di qualcuno nel cercare in tutti i modi di allontanare la nostra mente da una simile sconvolgente possibilità.

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